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La Salute e la Cura del Thai
Il gatto Thai, correttamente selezionato, è un gatto libero da patologie genetiche ereditarie correlate, specifiche di razza.
In WCF è ammesso solo l'accoppiamento tra Thai, questo permette di preservare la razza anche da un punto di vista genetico.
E' importante studiare la genealogia, ovvero il pedigree, del gatto, perchè non siano presenti nelle linee di sangue dei gatti Siamesi moderni e Orientali che hanno, purtroppo, delle patologie genetiche ereditarie correlate, di cui alcune testabili come ad esempio la PRA (Patologia della Retina Atrofica) e la Gangliosidosi GM1 e possono averne anche di non testabili, come l'Amiloidiosi epatica, che porta a morte per accumulo di sostanza amiloide nel fegato.
Amiloidosi Epatica, scarica qui il pdf
L'impegno di selezione dei validi allevatori di gatti Orientali e Siamesi è essenziale per eliminare queste drammatiche patologie.
D'altrocanto è fondamentale l'impegno degli allevatori di Thai, per mantenere le linee di sangue libere da patologie genetiche correlate, allevando per la salute ed il benessere dei gatti, il bene primario.
E' importantissimo curare la salute del proprio micio, facendo attenzione
al suo umore,ad ogni sintomo,che potrebbero aiutarci a prevenire molti problemi od a prenderci cura per tempo del nostro piccolo amico!
Qui di seguito sono riportate alcune interessanti informazioni,dai dati fisiologioci, alle più comuni patologie feline con le relative vaccinazioni.
La prevenzione dello sviluppo delle patologie è legata al buon funzionamento del sistema immunitario, che deve ben sviluppato e forte per poter fare fronte in maniera adeguata agli attacchi degli agenti patogeni.
E' fondamentale che il micio sia alimentato in modo valido e con cibo di alta qualità, che sia tenuto in un ambiente sano e pulito, familiare ed al sicuro dai pericoli esterni, ma soprattutto che abbia un ottimo equilibrio emozionale.
Un gatto felice è un gatto sano, che ha maggiore resistenza e reagisce meglio in ogni situazione, vivendo più a lungo!
I dati fisiologici:
MATURITA' SESSUALE DEL MASCHIO: 5 - 8 mesi
MATURITA' SESSUALE DELLA FEMMINA: 5 - 8 mesi
PRIMO ACCOPPIAMENTO DELLA FEMMINA: non prima di 10 mesi, meglio dopo i 12 mesi
DURATA DELLA GESTAZIONE: 63 - 65 giorni, fino a 70 giorni, minimo 59 giorni
NUMERO MEDIO DEI PICCOLI: 3-4
PESO MEDIO ALLA NASCITA: 70-130 grammi
INIZIO DELLO SVEZZAMENTO: 25 - 30 giorni
FINE DELLO SVEZZAMENTO: 90-120 giorni
LONGEVITA' MEDIA: 18 - 20 anni
TEMPERATURA CORPOREA NORMALE: 38 - 38,5 °C
PULSAZIONI CARDIACHE AL MINUTO: 110 - 140 (gatto adulto)
FREQUENZA RESPIRATORIA AL MINUTO: 20 - 40 atti respiratori
VACCINAZIONI :
Il richiamo va ripetuto tutti gli anni.
STERILIZZAZIONE, OPERAZIONI E SEDAZIONI ANESTETICHE:
Attenzione! I Thai, come tutti i gatti colourpoint, sono frutto di una mutazione del gene albino e come tali sono molto sensibili agli anestetici.
Basta quindi la dose minima e non in proporzione al peso! E' bene quindi limitare al minimo indispensabile la somministrazione di anestetici ai Thai ed ai gatti colourpoint ed albini in generale.

L'alimentazione del Thai:
Il Thai è un gatto molto attivo e decisamente vivace.
Ha quindi bisogno di una dieta varia , nutriente perché ricca di proteine e grassi animali. Sin da piccolo fino all'età adulta dovrà essere nutrito da carnivoro obbligato, quale è il gatto .
La dieta più adeguata al gatto, carnivoro obbligato, è la carne cruda completa di ossa, cartilagini e frattaglie. Fondamentale è la qualità delle naterie prime, la carne ad uso umano è controllata dai veterinari di igiene degli alimenti con protocolli HACCP.
I controlli permettono di avere quote non infettanti a livello umano, quindi sicuri a maggior ragione anche per i gatti, che hanno un sistema immunitario estremanente efficiente, nonchè un ph dello stomaco molto acido, con una concentrazione molto alta di acido cloridrico, che permette di gestire quote batteriche ed infettanti in generale, ben più elevate.
La filiera controllata permette inoltre di risalire alla provenienza delle carni, cosa non possibile con il cibo industriale, il Pet Food.
Il Thai ed i gatti point in generale, hanno più difficoltà a gestire le sostanze tossiche ed avere del cibo con strette regolamentazioni su tossine, micotossine, metalli pesanti, come avviene per le carni ad uso umano. E' chiaro che per tutti i gatti è fondamentale avere un cibo sano, nutriente e controllato in modo stringente.
Il glutine di mais ed il mais pesso contenuti nel Pet Food non sono alimenti utili per il gatto, possono invece contenere delle micotossine, che possono portare anche a forme tumorali, linfomi, oltre a reazioni dermatologiche e del sistema immunitario in generale.
Per loro un ingrediente importante è la Taurina, presente nelle ossa, quindi presenti nella carne a crudo completo BARF.
E' da evitare la frutta, che l'intestino dei gatti ha difficoltà ad assimilare e può rendere debole la flora intestinale.
Anche le patate sono da evitare, possono creare problemi gravi con i boli di pelo.
A differenza di quanto si crede il latte non è sempre apprezzato , anzi può dare problemi digestivi od intestinali, apprezzano il formaggio ed a volte lo yogurt!
Il Thai beve di più degli altri gatti, per una corretta funzionalità renale, avrà quindi bisogno di acqua in abbondanza, sempre fresca e disponibile!
Il cibo umido è molto importante per la loro alimentazione! La carne a crudo completo assolve in abbondanza al compito. Errori di nutrizione e quindi di idratazione predispongono a problematiche di sviluppo di Cistiti Idiopatica del Gatto, anche con conseguenze invasive come l'uretrostomia, nota come "Femminilizzazione".

Alimentazione felina, il gatto, carnivoro obbligato:
Il gatto è un carnivoro obbligato, si nutre principalmente ed in alte quantità di piccole prede (uccellini, topolini, etc.), che sono costituite essenzialmente di proteine animali, oltre a grassi, taurina, e relativi nutrienti. Piccolissime quantità di cereali o carboidrati possono essere presenti negli stomaci delle prede e già predigeriti dagli enzimi delle prede stesse.
L'assimilazione dei cereali e dei carboidrati per un gatto è inadeguata, ha bisogno di trovarli predigeriti o al limite molto molto cotti, ma sempre in quantità' minime.
L'assunzione inadeguata di proteine animali per quantità e qualità, la difficoltà nell'assimilare le proteine vegetali (inutili e dannose per la fisiologia del gatto), e dei carboidrati, fanno produrre al gatto le scorie azotate. Le scorie azotate vanno a gravare sui reni, portando al fallimento renale critico.
Il gatto in Natura (e tale il suo metabolismo è rimasto), mangia più volte al giorno, da un minimo di 3-4, arrivando anche a 20-24 pasti, a seconda del tipo di preda cacciata, dagli insetti ad animali come polli e conigli, ad esempio.
Per questo è fondamentale che il gatto abbia una dieta adeguata e nutriente, con massima assimilabilità, perché il deficit di proteine animali le fa estrarre dalle fasce muscolari, producendo scorie azotate anche in questo caso. Inoltre si va a sfasare il metabolismo ed il gatto tenderà ad ingrassare.
La carne cruda completa ha massima assimilabilita, è stimato che sia 5 volte più digeribile ed assimilabile del cibo secco e 3 volte rispetto al cibo umido.
Oltre a non nutrire il gatto, il cibo indigerito resta nell'intestino a fermentare ed irrita le mucose, predisponendo a patologie come l'IBD (Inflammatory bowel disease - Sindrome dell'intestino irritabile), che possono portare a degenerazioni importanti.
L'umidità del cibo, altro punto fondamentale.
In Natura i gatti traggono la parte principale dell'idratazione dalle prede e quindi dal cibo umido.
Una errata idratazione (l'acqua non basta) può portare a problemi renali, urinari e calcolosi.
Ottima è per questo la carne cruda completa (pollo, quaglie, galline, coniglio, galletto, piccione ed i predabili in generale), completa di ossa, cartilagini, frattaglie e fibre, come da dieta BARF (Biological Appropriate Raw Food - Cibo Crudo Biologiacamente appropriato), chiaramente si parla di carni ad uso umano, con protolli HACCP, per maggiore tutela si può congelare con i tempi adeguati al tipo di carne. All'inizio, per farli abituare in caso di transizione di gatti non abituati, si può dare della carne di muscolo appena scottata sulla griglia o cotta al vapore.
Ok al pesce, ottime le sardine e le alici, ma con almeno 4 giorni di congelamento, per evitare infestazioni da Anisakis.
Ottimi anche i crostacei come gamberetti, mazzancolle, ad esempio, completi di carapace, il guscio, ricco di glusamina e condroitina, importanti per le articolazioni.
La carne va data circa 2-3 volte al giorno per gli adulti, fino a 3-4 volte per i cuccioli.
Per le verdure è ottima la zucca , mentre sono da evitare le patate (creano difficoltà con i boli di pelo e si digeriscono con più difficoltà) e gli spinaci (contengono ossalati e possono dare problemi di calcoli).
I Si ed i NO:
- SI: Il Gatto è un Carnivoro Obbligato
- SI alle proteine animali ed ai grassi animali, nutrienti fondamentali del gatto, carnivoro obbligato
- SI alla carne cruda completa che è ottimale, adeguata ed è pienamente assimilabile, ok anche ai piccoli pesci
- NO al cibo industriale non controllabili ed iperprocessatose non in caso di emergenza assoluta e per un tempo brevissimo, orientarsi su alimenti umidi al naturale e minima presenza di carboidrati e mai cibo secco. Evitare quindi mais, glutine di mais, NO a bocconcini, NO patè commerciali, dove non si vede l'alimento, preferire piuttosto omogeinizzati ad uso umano senza aromi, con integratori appositi.
- NO a sottoprodotti e derivati animali
- NO alla frutta fresca al gatto ed evitare l'umido che la contiene: il gatto non può assimilarla correttamente e si va ad indebolire ed a causare danno ai villi intestinali ed alla flora batterica intestinale.
BARF e prede intere, chiarimenti ed approfondimenti
Resto sempre divertita da una serie di commenti che ogni tanto leggo sul web, che forse nemmeno i bimbi farebbero.
Mi chiedo, se queste persone che si preoccupano per una preda mangiata da un gatto, hanno mai visto un documentario sui predatori carnivori.
Io ho superato da bambina la fase "povera gazzella", quando nel mondo di Quark, vedevo il leone predare e sbranare quella leggiadra creatura.
Ebbene, se la gazzella non venisse predata ed uccisa, il leone, magnifico e possente, morirebbe di fame.
Eh no! Il leone deve vivere, la predazione è necessaria e naturale.
Qui, le prede, "le cacciamo" noi al supermercato, sono oltretutto carni di filiera controllata per uso umano senza antibiotici con controlli HACCP, ovvero non hanno quote infettanti dei patogeni per gli umani, figurarsi per i gatti, carnivori obbligati, che hanno un ph gastrico fortemente acido che abbatte i patogeni meglio del nostro.
Sono i veterinari di Igiene degli alimenti ad effettuare i controlli, sia presso gli allevamenti, che nei macelli, che nei supermercati e nelle macellerie.
I veterinari di base, dovrebbero conoscere il lavoro dei colleghi di igiene degli alimenti ed invece molte volte non lo tengono in considerazione, dando indicazioni errate e fuorvianti, basate sul marketing del pet food e non sulla preparazione professionale medica e di questo purtroppo, ne pagano le conseguenze i gatti e le loro famiglie.
Di grazia esistono validi professionisti veterinari di base anche senza specializzazione in Nutrizione e dietetica clinica del cane e del gatto che ben consigliano una dieta naturale da carnivoro obbligato, come è la carne cruda completa.
Inoltre, se i patogeni delle prede, pure in Natura, fossero così pericolosi, i gatti randagi sarebbero estinti e non ci sarebbero più le colonie feline rd i gatti selvatici nei boschi.
Molti anni fa, nella mia casa precedente, un passerotto è entrato in casa mia, dalla cappa del camino.
Al mio rientro, ho trovato solo 3 piume di un'ala, nemmeno una goccia di sangue.
Nessuno dei gatti ha contratto alcuna patologia, grazie al loro sistema immunitario ed alla loro fisiologia nutrizionale straordinaria.
Detto ciò riassumo:
Le carni di filiera controllata per uso umano senza antibiotici con controlli HACCP si possono dare anche fresche, chi vuole per maggior tutela, può prima surgelarle, non c'è bisogno di abbattitore.
Le ossa non sono pericolose, ma devono essere:
Crude (sono le ossa cotte che scheggiano, le crude non fanno schegge)
Polpose (con carne intorno)
Intere , disarticolate (non spezzate/tagliate, i gatti sanno come affrontare la preda e pezzetti piccoli tagliati da noi, possono creare problemi)
La dieta a crudo completo Barf e prede è la più naturale, adeguata, digeribile, assimilabile che ci possa essere, inoltre, come questo bellissimo video mostra, è etologicamente molto utile, per i bisogni di predazione, sfogo, masticazione del gatto.
Il cavo orale mantiene il giusto ph acido, le ossa e le cartilagini hanno azione pulente sui denti e le gengive vengono massaggiate e stimolate.
Questo previene la formazione del tartaro.
La dieta a crudo completo Barf e prede, ben fatta, magari anche seguiti da validi specialisti in nutrizione felina e dei carnivori, esperti in nutrizione a crudo, è davvero la migliore che si possa offrire ai gatti, carnivori obbligati e predatori specializzati.
Conoscere la nutrizione felina e l'etologia felina è importante e fondamentale.
La salute dei gatti passa dalla valida nutrizione; la carne cruda completa è il gold standard della nutrizione felina.
Quale è la migliore nutrizione felina?
La migliore alimentazione è quella più adeguata ai carnivori obbligati e senza tossine e sostanze nocive.
Solo la carne cruda completa (con ossa polpose, cartilagini, frattaglie e fibre), di filiera controllata per uso umano, senza antibiotici, permette di avere una nutrizione salubre ed adeguata, per assimilabilità e digeribilità.
La carne cruda si prende al supermercato o dal macellaio di fiducia, tra quelle predabili e quindi:
Pollo, coniglio, galletto amburghese, quaglie, faraona, piccioni, cappone, gallina...
Sul gruppo Facebook "Barf solo Gatti" si trovano molte informazioni utili per porzionare (ossa polpose ed intere, disarticolate) e per preparare i pasti.
Nelle foto esempi di porzionamento di coniglio, faraona e quaglia.
Per tutti i gatti domestici è bene scegliere alimenti controllati e regolamentati per la salubrità delle carni.
I gatti albini e con mutazione del gene albino, sono più sensibili alle tossine, tendono maggiormente a sviluppare problematiche di reazione e di degenerazione, quindi da intolleranze a linfomi e tumori.
Negli ultimi decenni, il numero dei gatti domestici, che sviluppano queste problematiche è in drammatico aumento, scegliere una alimentazione priva di tossine, per filiera controllata ad uso umano, dai veterinari di igiene degli alimenti, con strette regolamentazioni, è un ottimo modo di prevenzione.
Inoltre con la nutrizione felina a crudo completo BARF e prede intere, ad esempio si vanno a prevenire problematiche di:
cistiti idiopatiche, calcoli, problemi del tratto urinario
---> Il gatto è ben idratato e mantiene al meglio la funzionalità delle vie urinarie
gastriti, gastroenteriti, IBD (patologia infiammatoria cronica intestinale) e loro degenerazioni
---> il cibo crudo non fa produrre acido urico, non si gonfia nello stomaco, viene digerito ed assimilato al meglio, non provoca fermentazione intestinale da cibo indigerito.
Lo sgranocchiare le prede, abbassa i livelli di stress, tenendo alto al meglio il sistema immunitario del gatto.
Mangiare in modo sano ed adeguato, è vitale, per mantenere sani ed in forma i nostri gatti!
Esempi positivi. Teriyaki Dello Zaffiro of La Fenice
La storia di Teriyaki
Lui è Teriyaki, ha 17 anni e mangia carne cruda completa ad uso umano, Dieta Barf a base di prede intere porzionate.
È in forma perfetta, così come tutti gli altri gatti del mio allevamento di Thai, inclusi gatti anche più anziani e sterilizzati da anni, come lui.
Mediamente mangiano due volte al giorno, sgranocchiano quaglie (anche con piumaggio), pollo, coniglio, galletto, etc..
Sono gatti attivi, vivono in sicurezza, solo indoor.
Questo tipo di nutrizione permette di masticare e di sfogare le loro necessità etologiche e vivono in armonia.
Ho persino gatti maschi adulti che vivono insieme da anni, senza litigare, cosa normalmente rarissima.
Hanno i loro arricchimenti ambientali e sono amati, curati e coccolati.
Salvo momenti di gran caldo, dove comunque mangiano al mattino presto ed alla sera con il fresco, la preda intera porzionata non degenera velocemente e permette di mangiarla con i loro tempi, come in Natura.
La carne cruda completa, permette di essere assimilata al meglio, con nutrienti essenziali mantenuti integri e non degenerati da cottura o da lavorazioni notevoli come l'estrusione dei croccantini.
L'assimilazione del crudo completo è infatti circa 5 volte maggiore rispetto al cibo secco (che oltretutto non idrata il gatto) e circa 3 volte rispetto all'umido cotto.
Teriyaki prima di stare così bene, quando era nutrito con cibo industriale, sia secco (croccantini) che umido (sfilaccetti di carne), ha sofferto per due anni di IBD (Inflammatory bowel disease - Sindrome dell'intestino irritabile), nonostante ogni tentativo farmacologico e di integratori.
Era arrivato ad essere in continua dissenteria, con la mia totale disperazione.
Quando ho deciso di dare a tutti i miei gatti la carne cruda completa in modo esclusivo, in circa 10 giorni le sue feci si sono normalizzate e da allora non ha mai avuto ricadute.
La felicità ha superato la disperazione di non essermi decisa prima ed il tempo, ben 9 anni, ha reso giustizia alla mia scelta.
ERRORE GRAVE DI NUTRIZIONE FELINA: DARE SOLO CIBO SECCO
La storia di Cezanne Della Fenice
Lui è Cezanne, alla SECONDA operazione di uretrostomia, molto dolorosa nel post operatorio e dopo un secondo periodo di grave cistite idiopatica e con perdite ematiche, perché le sue mucose urinarie sono rimaste sensibili.
Tutto questo è stato causato PRIMARIAMENTE da una alimentazione a base di cibo secco, su indicazione del veterinario dei precedenti proprietari, da cui ho ripreso il gatto poco prima della sua prima uretrostomia, salvato dal rischio di blocco urinario in estremis.
Cezanne da allora è stato nutrito a primariamente ad umido completo Barf, con pochissimo cibo secco dato mesi dopo il primo intervento.
Purtroppo in una estate successiva il gran caldo ha irritato nuovamente le sue delicate mucose, la stomia in 2 anni si era ristretta ed ha dovuto subire un secondo intervento.
D'ora in poi Cezanne non vedrà mai più un croccantino, per lui solo umido completo, principalmente Barf.
Cezanne è una creatura adorabile, buonissimo.
Cezanne è stato vittima di un veterinario ignorante e di una famiglia che non ha compreso l'importanza del cibo umido, nonostante le mie chiare indicazioni a suo tempo.
Cezanne dal 2015 ha una famiglia meravigliosa, che si prende cura di lui al meglio.
Daniela, la sua mamma umana, può testimoniare quanto sia tremendo vivere il dolore e la sofferenza di queste creature, causata da incompetenza umana.
Sono molteplici gli studi scientifici e gli articoli scientifici riguardo alle patologie del tratto urinario FLUTD, tra cui le cistiti idiopatiche, i loro fattori di rischio, tra cui il consumo di cibo secco, peggio se prevalente e peggio ancora se esclusivo.
La conoscenza può salvare dalla malattia, dalla sofferenza e pure dalla morte.
Prevenire è sempre meglio che curare, soprattutto se a stare male sono creature per le quali siamo noi a scegliere la nutrizione e
attraverso la nutrizione (corretta / scorretta ed adeguata / inadeguata)
determiniamo la differenza tra salute e malattia/morte e benessere e malessere.
Per una valida e corretta nutrizione felina, potete consultare esperti in nutrizione felina, nutrizionisti veterinari, meglio se anche esperti di nutrizione naturale a crudo Barf e preda intera o a pezzi.

Informazioni generali sulle vaccinazioni e le Malattie del Gatto:
RINOTRACHEITE INFETTIVA:
E' una malattia infettiva causata da un herpesvirus.
I sintomi sono: rinite, congiuntivite, infiammazione della lingua e dei linfonodi del collo.
Di solito vengono colpiti gatti adulti nei quali si risolve in circa 10 giorni.
Può però avere come complicazioni polmoniti o bronchiti croniche e ulcere corneali.
Se colpisce i cuccioli può avere esito letale.
Viene somministrato un vaccino a partire da due mesi di vita circa,
seguito da un richiamo dopo 2 - 3 settimane e ripetuto una volta ogni anno.
PANLEUCOPENIA DETTA ANCHE "TIFO DEL GATTO":
Questa è una malattia infettiva molto contagiosa
caratterizzata da depressione, gastroenterite e leucopenia.
E' stato calcolato che l' 80% dei gatti di meno di sei mesi e il 20% di quelli adulti
ammalati muore.
L'unica arma contro questa malattia è la vaccinazione che si effettua nei cuccioli di circa
2 mesi, seguita da un richiamo dopo 2 - 3 settimane e ripetuto una volta ogni anno.
CLAMIDIOSI:
E' una malattia contagiosa sostenuta da un batterio: la clamidia.
I sintomi sono poco caratteristici: febbre, inappetenza, congiuntivite, tosse, starnuti,
grave debilitazione.
In alcuni casi la Clamidiosi può essere trasmessa all'uomo e si manifesta con una forte
congiuntivite. Anche per questa malattia è disponibile un vaccino che viene somministrato
annualmente.
CALICIVIRUS:
La malattia è causata da un virus contagiosissimo per i gatti.
I sintomi sono: febbre, congiuntivite, polmonite .
I gatti apparentemente guariti restano contagiosi per oltre un mese.
Le infezioni da calicivirus del gatto sono difficilmente controllabili e curabili
per la loro estrema contagiosità e per l'inefficacia delle terapie .
Nelle colonie di gatti grazie alla presenza di portatori sani l'infezione resta attiva
per tempi indefiniti . L'unica arma contro questa malattia è la vaccinazione annuale.
FIP Ovvero Peritonite infettiva felina
E' una malattia virale provocata da ceppi particolarmente virulenti di Coronavirus e largamente diffusi fra i gatti che non provocano necessariamente la malattia nel soggetto (esistono milioni di diversi Coronavirus, come i virus del raffreddore), il quale, però, ne diventa portatore sano, la FIP è una mutazione del virus, che avviene solo in determinati soggetti ed in altri no.
Pur potendo colpire tutta la popolazione felina dai 3 mesi in su, risultano tuttavia piu' esposti al rischio i mici fino al 5° anno di età ed i mici anziani.
Esiste anche una predisposizione genetica, nei soggetti più deboli. Cause scatenanti della mutazione del virus sono sicuramente gli stress psicofisici del micio, debilitazione fisica ed emotiva.
I mezzi veicolari che il virus utilizza sono le feci e le urine dei gatti infetti e le mucose oro-nasali del micio sano. La capacità del virus di sopravvivere per piu' settimane in condizioni ambientali (ovvero all' aria aperta) rende possibile il contagio anche senza contatto diretto.
Il virus in ambienti domestici permane per mesi, quindi è fondamentale creare almeno 6 mesi di vuoto sanitario, prima di introdurre eventualmente un altro micio in casa.
Purtroppo la trasmissione può avvenire anche da madre al feto.
I sintomi nella prima fase possono essere molteplici e generici: anoressia, calo di peso, anemia, febbre ciclica o persistente; gli stessi test ematologici, accompagnati da quelli anticorporali, non forniscono risultati certi ma sono di sostegno alla diagnosi del veterinario.
Successivamente la patologia si evolve in due possibili forme chiamate una umida e l' altra secca.
La forma umida è caratterizzata dall' aumento del liquido peritoneale che determina un rigonfiamento addominale evidente che ne facilità' la diagnosi.
La forma secca colpisce organi diversi quali il fegato, i reni, il pancreas, i polmoni, con conseguenti sintomi di epatite, nefrite, polmonite, incoordinazione motoria e tremori.
La terapia del FIP si basa sulla somministrazione di farmaci per migliorare le condizioni di vita (ed in questa ottica un ricorso all'omeopatia, ad esempio un ricostituente, può essere certamente consigliato) in quanto la mortalità è elevatissima (circa il 95%).
In Italia non esiste vaccino.
La prevenzione, va per ora, nella direzione dell' isolamento dei soggetti malati, di un' accurata igiene, magari utilizzando disinfettanti come la Stearamina G diluita al 3%, specie in luoghi dove si siano già verificati dei casi, nell' evitare luoghi comuni, quali pensioni, allevamenti intensivi (gabbie, dove le gatte sono sfruttate anche per 3 o 4 cucciolate annue, con cibo inadeguato e sottoposte a stress), colonie, dove la presenza di un gran numero di felini aumenta la possibilità di incontro con portatori sani.
Alcuni medici non tradizionali suggeriscono anche un' alimentazione piu' varia (rispetto ai cosiddetti pasti completi) integrata da vitamine antiossidante con l' intento di inalzare il sistema immunitario del gatto, di evitare il piu' possibile stress fisici e psichici che invece lo indeboliscono.
In questo senso è certo che una sana coccola la sera fatta sulle nostre ginocchia risulta senz' altro efficace.
Chiaramente una vita casalinga per il proprio micio, al riparo da incontri con gatti randagi e magari malati è la prevenzione migliore.
AGGIORNAMENTO: Esiste una cura per la FIP, è un farmaco, che con l'ultima circolare del Ministero della Salute, la 0023072-04/08/2025-DGSA-MDS-P, stabilisce che la prescrizione/acquisto del farmaco può essere fatto esclusivamente dalla ditta produttrice e la farmacia può inoltrare l'ordine solo dopo aver ricevuto la ricetta medica (non sono possibili scorte in farmacia).
FELV - LEUCEMIA FELINA:
Grave malattia virale contagiosa provocata da un "retrovirus" che determina un incremento abnorme dei globuli bianchi nel sangue. La trasmissione avviene per contatto diretto fra gatti attraverso le lacrime, le feci, l' urina e la saliva; quindi solo non i morsi, ma anche l' abitudine alla reciproca pulizia, così come il cibo condiviso nella stessa ciotola, sono occasioni di possibile contagio. Si ipotizza anche una possibile trasmissione sessuale avvalorata dal ritrovamento del virus nel liquido seminale ed in quello vaginale, comunque l' accoppiamento rappresenta sempre una situazione di rischio in quanto i maschi durante il rapporto sono soliti mordere la femmina.
La sintomatologia è legata alla maggiore depressione immunologica che s'instaura nel soggetto; quindi febbre, diarrea, calo di peso, vomito, cambiamento di umore sono tutti sintomi che possono essere legati alla FeLV ma anche confusi con altre problematiche.
La diagnosi avviene, pertanto, tramite un test ematologico chiamato ELISA che viene eseguito quando il gatto risulta refrattario alle diverse terapie che il veterinario fornisce.
In conclusione, la Leucemia felina è una malattia grave che comporta il decesso di circa il 30% dei gatti colpiti. Non esistono trattamenti farmacologici veramente efficaci, c'è la vaccinazione che riduce, ma non elimina il rischio di malattia, perchè il vaccino non copre tutti i ceppi mutanti del virus. Pertanto nei soggetti a rischio, che vivono anche all'aperto (o pericolo di fuga) o con gatti già malati, alla vaccinazione vanno associati una serie di comportamenti utili a ridurre ulteriormente i rischi: evitare la condivisione di ciotole, cibi, lettiere, svolgere un 'accurata igiene ed infine anche la sterilizzazione, riducendo la possibilità di accoppiamento, appare utile nella prevenzione della FelV. La miglior prevenzione è comunque tenere il micio in casa, al sicuro da possibili contagi.
AGGIORNAMENTO: Esiste una farmaco ad uso sperimentale per la FeLV, che permette di tenere sotto controllo la virosi, anche a livelli minimali, in modo da ridurre i rischi di degenerazione patologica.
Fondamentale la valutazione con il veterinario specialista di infettivologia.
FIV - IMMUNODEFICENZA FELINA:
La FIV, pur essendo una malattia simile al nostro AIDS, è
però causata da un' altro tipo di virus che non colpisce
l' uomo; quindi un gatto malato della sindrome di immunodeficienza
felina non trasmette HIV o a noi umani. Nell'animale infetto il virus è presente nella saliva,
nel sangue e nel liquido cerebro-spinale
ma affinchè si verifichi il contagio è necessario un contatto
profondo tra saliva e sangue il che avviene tramite morso.
Quindi a differenza di ciò che accade nella FeLV la condivisione
delle ciotole, delle lettiere e le reciproche pulizie fra gatti non
rappresentano situazioni di rischio.
Nella FIV, analogamente all' AIDS umano, esiste una fase detta "finestra",
nella quale il soggetto colpito dal virus, non avendo ancora prodotto
anticorpi anti-FIV risulta negativo al test ELISA (che
è basato sulla rilevazione dei predetti anticorpi). Per tale
ragione se si sospetta che il micio possa aver contratto il virus
può essere necessario ripetere il test a distanza: il periodo
di latenza della malattia varia da 1 mese a fino 1 anno. La Sindrome
di immudeficenza felina è una malattia progressiva la cui
sintomatologia viene da molti medici suddivisa in 5 fasi
caratterizzate principalmente dalla sempre piu' ridotta risposta
immunitaria del felino:
-
1 Fase: la mortalità' è estremamente ridotta ed
abbraccia il primo mese d' infezione. I sintomi sono generici:
febbre, abbattimento, diarrea, aumento dei linfonodi.
-
2 Fase:
è un periodo che può durare anche alcuni anni in
cui il gatto appare in salute, non presenta cioè
nessun sintomo.
-
3 Fase: è
uno stadio della malattia caratterizzato
soprattutto dall' ingrossamento dei linfonodi
a cui si associano dimagrimento, febbre, anemia, diminuzione dei
globuli bianchi ed eventualmente infezioni secondarie determinate
dall' indebolimento del sistema immunitario.
-
4 Fase: la
malattia è in fase avanzata i sintomi
colpisco diversi organi o apparati con possibile sviluppo di neoplasie.
Il gatto appare depresso è il suo stato generale si riflette
sulla cute e sul mantello che assumono un aspetto decadente.
-
5 Fase: l'
AIDS è conclamato, è
l' ultima fase, caratterizzata da numerose infezioni di diverso
genere supportate da funghi e parassiti che trovano nel debole
sistema immunitario del povero felino terreno fertile. Vi è,
inoltre, un ulteriore sviluppo delle forme tumorali.
Non esistono trattamenti
farmacologici o vaccinali efficaci l' unica prevenzione certa consiste
nel tenere il micio in casa, al sicuro e lontano dai possibili contagi. Per i gatti che vivono all'aperto è fondamentale la sterilizzazione, anche se anche tra mici sterilizzati possono comunque insorgere lotte per il territorio. E' purtroppo una malattia nefasta in cui i gatti colpiti
possono comunque continuare vivere da 5 a 7 anni spetta ai compagni
umani cercare di rendere questo, comunque lungo periodo, il piu' sereno
e felice possibile.
RABBIA:
Eccoci alla malattia più temibile per l'animale
ed il suo proprietario perché ha esito fatale.
Il virus della rabbia si trasmette con la saliva di animali infetti,
che penetra nell'organismo attraverso le ferite provocate da morsi e graffi.
La rabbia si manifesta con iniziali modificazioni del normale comportamento dell'animale
che diventa "strano": solitario o vagabondo, insensibile ai richiami, aggressivo e mordace.
A questa fase di rabbia detta furiosa può seguire una paralisi progressiva
che esita nella morte. Alla luce del potenziale rischio per la salute pubblica
e considerando l'inevitabile esito mortale per l'animale l'unica possibilità
rimane la vaccinazione.
Questa si avvale oggi di vaccini di tutta sicurezza. In genere dopo una prima iniezione è sufficiente un richiamo annuale.
La vaccinazione antirabbica è obbligatoria per legge e deve essere effettuata da almeno 30 giorni
e non più di 1 anno nei seguenti casi:
soggiorno nelle regioni di confine, viaggi all'estero,
viaggi nelle isole, partecipazione a esposizioni feline estere.
La Toxoplasmosi: Gatto Assolto!
Una importante causa di abbandono o di allontanamento del gatto è la paura della toxoplasmosi quando in casa c'è una donna gravida. Questa malattia infatti può essere pericolosa per il feto, anche se è curabile fino alla completa guarigione.
La prima cosa da fare, prima del concepimento, è controllare con un semplice esame del sangue, il toxotest, gli anticorpi della futura madre. Se ha già "fatto" la toxoplasmosi, non c'è nessun problema, perché questa infezione si prende una sola volta nella vita, spesso senza neanche accorgersene. Altrimenti, bisogna ripetere il test alle scadenze indicate dal ginecologo.
Ma cosa c'entra il gatto? Le oocisti del parassita colpevole della malattia, il Toxoplasma gondii, hanno il loro ciclo completo solo nei gatti e in alcuni felini selvatici, che emettono con le feci queste uova. Ma questo accade solo se il gatto è ammalato e solo durante il periodo di infezione acuta, che dura circa tre settimane.
Un gatto che ha già "fatto" la toxoplasmosi, cosa verificabile con un test, non si riammalerà più per tutta la vita, a parte casi eccezionali.
Comunque, per infettarsi bisogna ingerire le feci di un gatto e nel momento in cui sono infestate. Con un minimo di precauzioni igieniche - usare i guanti e lavarsi le mani - quando si pulisce la lettiera del gatto, o affidando questo compito ad un convivente, il rischio è allontanato.
Ma ci sono altri colpevoli, ben più pericolosi dei mici.
Al primo posto c'è la carne, non soltanto il carpaccio, come è abbastanza noto, ma tutta la carne cruda o poco cotta (bovina, ovina, cacciagione ecc.), la bistecca al sangue, le salsicce, ecc. Segue il contatto con il terriccio, tipico di chi fa giardinaggio. Rischiosi - e non solo per questa infezione - sono anche i viaggi in Paesi con scarso livello di igiene e, meno frequentemente, il consumo di latte e latticini non pastorizzati. Anche le verdure e la frutta mal lavate possono essere una fonte di infezione.

http://www.italiadonna.it/animali/gatti/toxoplasmosi.htm
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